
Dopo oltre un secolo di storia, il nome Kodak rischia di uscire definitivamente di scena. Il marchio che ha segnato la storia della fotografia mondiale ha lanciato un allarme senza precedenti: le difficoltà finanziarie potrebbero portare a una chiusura nei prossimi mesi.
Tra debiti in scadenza e un mercato profondamente cambiato, l’azienda si trova davanti a un bivio cruciale. Nel frattempo, tenta di ristrutturarsi puntando su chimica e farmaceutica, ma il tempo a disposizione è sempre meno.
Fondata nel 1892 da George Eastman, Kodak ha reso la fotografia accessibile a tutti e ha dominato il settore per decenni. Pur avendo creato la prima fotocamera digitale già nel 1975, non è riuscita a cavalcare la transizione al digitale, arrivando alla bancarotta nel 2012 e vendendo le attività rivolte ai consumatori.
Oggi il marchio è ancora associato alla pellicola fotografica, ma la produzione di rullini per uso professionale è gestita da Kodak Alaris, un’entità separata. L’attività principale si è spostata verso la stampa industriale e la chimica, con un focus crescente sui materiali avanzati.
Un segmento chiave è la produzione di ingredienti farmaceutici negli Stati Uniti, per cui Kodak ha ricevuto un prestito governativo da 765 milioni di dollari nel 2020. L’azienda vuole far crescere questa divisione, che rientra nel gruppo Advanced Materials & Chemicals, sperando di creare nuove fonti di reddito. Tuttavia, la capacità di implementare questi piani dipende dalla gestione del debito e dal reperimento di nuova liquidità.
La situazione attuale sembra però davvero tragica. Kodak ha ammesso di avere seri problemi di liquidità. Nei prossimi 12 mesi dovrà affrontare circa 500 milioni di dollari di debiti in scadenza, ma dispone solo di 155 milioni di dollari di cassa. I ricavi dell’ultimo trimestre sono scesi dell’1% rispetto all’anno precedente e il trimestre si è chiuso con una perdita netta di 26 milioni di dollari.
Per contenere i costi, la società sospenderà i versamenti al piano pensionistico statunitense, destinando le risorse al rimborso anticipato di parte del debito. L’obiettivo è rinegoziare o rifinanziare il restante importo, ma la dirigenza ha chiarito che queste operazioni non sono interamente sotto il controllo dell’azienda e, secondo i principi contabili statunitensi GAAP, non possono essere considerate probabili.
La reazione dei mercati è stata immediata: il titolo ha perso oltre il 25% in borsa dopo l’annuncio. Questo crollo riflette la crescente preoccupazione degli investitori, mentre l’azienda tenta di rassicurare sul fatto che le iniziative di ristrutturazione e riduzione dei costi stanno procedendo.
Quante sono le speranze che Kodak riesca a salvarsi? Poche, a quanto dicono gli esperti. Per scoprirlo comunque basterà attendere i prossimi mesi, che saranno decisivi per il salvataggio dell’azienda.
L’articolo Ha resistito 133 anni, ma ora il simbolo della fotografia rischia di sparire per sempre sembra essere il primo su Smartworld.